Fecondazione assistita: le tecniche che favoriscono la fecondazione
La fecondazione assistita rappresenta un grande passo avanti per tutte quelle coppie che desiderano soddisfare il sogno di diventare genitori ma non ci riescono da soli.
Per molti cercare di avere un figlio è un processo davvero articolato e sono molte le coppie che tentano di concepire in modo naturale ma non ci riescono. E’ ormai cresciuta nel corso degli anni la popolarità della fecondazione assistita, la quale permette anche a chi non può di avere dei figli.
A cosa serve la fecondazione assistita
La fecondazione assistita, nota anche come fecondazione artificiale, è una tecnica medica il cui obiettivo è quello di favorire la fecondazione dell’ovulo. Oggi esistono diverse tecniche mediche e di laboratorio per poter consentire alle coppie che hanno dei problemi di fertilità di procedere alla procreazione e la fecondazione assistita è una di queste.
Diverso invece il discorso della procreazione assistita, questo termine infatti serve a racchiudere tutte le metodiche che aiutano a concepire un bambino e possono essere di tipo chirurgico, ormonale, farmacologico e non solo. Come scritto sul sito della SIAMS, queste tecniche sono classificate di primo livello quando parliamo di inseminazione artificiale, di secondo e terzo livello quando dall’apparato riproduttivo della donna vengono prelevati gli ovuli, che vengono fecondati in vitro.
Come avviene la fecondazione assistita
Lo scopo è quello di rendere più semplice l’incontro tra l’ovulo e lo spermatozoo. La tecnica principale è infatti quella dell’inseminazione artificiale, nota anche come inseminazione intrauterina. In pratica lo sperma precedentemente trattato in laboratorio viene inserito all’interno dell’apparato genitale femminile in modo da favorire l’incontro con l’ovulo.
Prima di proseguire però è fondamentale effettuare un monitoraggio del ciclo femminile per sapere quando il follicolo è maturo. Va tenuto in considerazione che la donna possa avere alcuni problemi di ovulazione, i questo caso il processo deve essere stimolato grazie all’assunzione di alcuni farmaci per circa 15 giorni, cioè la durata della normale ovulazione.
L’inseminazione a sua volta si divide in due gruppi. Da una parte c’è l’inseminazione di tipo “omologo”, cioè quando le cellule appartengono a entrambi gli individui. Dall’altra parte c’è quella eterologa, autorizzata in Italia nel 2014, dove se una delle due cellule appartiene invece a una persona esterna alla coppia, in questo caso si parla di donatore.
Quanto costa la fecondazione assistita
I costi della fecondazione assistita non sono sempre gli stessi. Cambiano infatti in base alla struttura ma anche per esempio se la donna deve o no eseguire il trattamento per poter indurre l’ovulazione con i farmaci.
Fino a pochi anni fa il prezzo minimo era di circa 700 euro rivolgendosi ai centri privati. Cifra che comunque non comprende per esempio le ecografie e nemmeno le visite di controllo che servano a monitorare l’andamento del trattamento. A far lievitare ancor di più il costo è il fatto se si ricorre o meno alla donazione del seme.
Per risparmiare è possibile rivolgersi al settore pubblico, però ci sono da tenere in considerazione le liste di attesa che possono superare anche i 12 mesi.
Fecondazione in vitro
La fecondazione in vitro invece è una tecnica diversa. L’ovulo e lo spermatozoo vengono uniti in laboratorio con lo scopo di ottenere embrioni fecondati che vengono poi trasferiti nell’utero. Le due tecniche principali sono la FIVET e la ICSI.
FIVET
La FIVET è una tecnica di fecondazione in vitro dove l’embrione viene concepito all’interno di una provetta per poi essere impiantato nell’utero. Questa strada viene intrapresa per esempio per le donne che hanno già cercato di fare un’inseminazione senza nessun risultato, oppure per esempio se vi è un problema a livello dell’apparato riproduttivo femminile come l’endometriosi oppure le malattie che colpiscono le tube.
La FIVET rappresenta in molti casi la soluzione migliore. L’importante è rivolgersi a una clinica specializzata, come la Fertilab Barcelona dove puoi richiedere in qualsiasi momento un appuntamento. Il primo passo è quello di fare iniezioni giornaliere di farmaci che permettono la crescita di più ovuli. Durante questi 14 giorni vengono realizzate alcune ecografie e analisi del sangue per valutarne l’andamento.
Una volta che il follicolo ha raggiunto le giuste dimensioni vieen somministrato un ormone che provoca la maturazione degli ovuli e dopo 36 ore viene realizzato il prelievo così da fecondare gli ovuli in provetta e trasferirne uno nell’utero. Gli altri invece sono conservati in ghiaccio.
ICSI
L’ICSI invece è l’inseminazione in vitro. Un singolo spermatozoo viene iniettato direttamente nell’ovulo grazie all’uso di una micropipetta. Viene preferita rispetto alla FIVET per esempio quando il problema di infertilità riguarda l’uomo perché ha spermatozoi con una scarsa mobilità.
In natura infatti gli spermatozoi eiaculati nuotano direttamente verso l’utero, lo attraverso e vanno nelle tube di Falloppio, è in una di queste che si trova l’ovocita che è stato prodotto durante l’ovulazione.
Lo spermatozoo deve attraversare lo strato che protegge l’ovulo in modo da fecondarlo, in questo modo da origine allo zigote che darà vita all’embrione.