05/09/2022

Qual è l’ideale di bellezza delle nuove generazioni?

By MomCamp

I canoni di bellezza nel corso della storia non sono rimasti gli stessi. Anzi, è vero il contrario: ogni epoca ha avuto i suoi canoni di bellezza. Possiamo rendercene conto attraverso l’arte, osservando le differenze tra le opere realizzate in diversi periodi storici. La bellezza per gli antichi romani non era la stessa della popolazione del Medioevo o di coloro che hanno vissuto il periodo dell’Illuminismo.

Ecco perché oggi stiamo assistendo a una nuova evoluzione dei canoni di bellezza, con la Generazione Z che è pronta a sovvertire i paradigmi visti finora. Quando parliamo di Generazione Z ci riferiamo a coloro che sono nati tra la fine del XX secolo e il primo decennio degli anni 2000. La categorizzazione può leggermente cambiare a seconda degli autori, ma in generale ci riferiamo a coloro che non hanno vissuto il periodo analogico e che sono nati all’interno della rivoluzione digitale.

Per questa generazione la bellezza non è più nel rispetto di un determinato standard, ma anzi è nell’espressione della propria personalità. Cerchiamo di capirlo meglio nei prossimi paragrafi.

I canoni di bellezza nel mondo

Per capire meglio i nuovi canoni di bellezza della Generazione Z dobbiamo considerare un altro dettaglio. La bellezza non solo è cambiata in base al periodo storico, ma si è evoluta anche a seconda del luogo. Ogni Paese in realtà ha il proprio ideale di bellezza, e può variare anche tra Paesi vicini tra loro. Ad esempio l’ideale di bellezza italiano è differente da quello francese o da quello spagnolo.

A tal proposito è stato realizzato un vero e proprio esperimento, dal titolo Perceptions of Perfection across borders, (vedi qui) dove le persone che hanno partecipato all’esperimento si sono ritrovate di fronte alla foto di una donna, e hanno dovuto sistemarla, utilizzando un sistema informatico, per farla assomigliare ai canoni di bellezza del proprio Paese. Lo stesso esperimento è stato replicato anche su una fotografia maschile. I risultati hanno mostrato come ogni cultura abbia i propri ideali, dando dei risultati a dir poco variegati e molto interessanti.

Dal gender fluid alla body positivity

L’espressione della propria personalità è importante, ma all’interno di questa generazione si declina in tutte le sue sfumature. Ad esempio le distinzioni tra lo stile maschile e quello femminile stanno cadendo, così come i due ideali di bellezza si sono avvicinati, invece di essere in forte contrasto come in passato. Un uomo può avere una bellezza differente rispetto ai decenni precedenti, e può scegliere di utilizzare un abbigliamento e uno stile più vicino agli standard femminili, rispettando così le idee sulla fluidità di genere.

Grande attenzione è data al rispetto delle etnie, con una vera e propria esaltazione delle caratteristiche che distinguono una etnia dall’altra. Si tratta di particolarità e unicità che oggi si apprezzano, e che non vengano più nascoste.

Infine un tema ricorrente è quello della body positivity, in cui si insegna a chiunque ad accettare il proprio corpo, senza doversi necessariamente adeguare alle idee di bellezza che ancora vediamo in tv o in rete. Ognuno è libero di vivere il proprio corpo senza alcun tipo di vergogna e senza per questo essere discriminato. Un modo per reagire al body shaming che invece è sempre attuale, e come ha riportato quiquotidiano.it in un articolo di questa estate, sono molte le donne della tv che vengono prese di mira per il proprio fisico.

L’espressione personale della Generazione Z

Possiamo così capire che la bellezza non è un fatto universale, e può variare sia in base al tempo sia in base allo spazio. Da qui è possibile iniziare a comprendere perché la Generazione Z sta dando vita a un nuovo ideale di bellezza fatto dall’espressione della propria personalità. Se la bellezza è diversa da Paese a Paese può esserlo anche da persona a persona.

Non bisogna dimenticare le caratteristiche chiave della Generazione Z. Molti chiamano questa era allinclusivity, proprio perché si cerca di includere ogni persona, con lo scopo di eliminare qualsiasi tipo di discriminazione. I temi sociali sono tra gli elementi chiave di questi ragazzi, e anche la sostenibilità ambientale non è da sottovalutare.

Anche i grandi brand cercano di stare al passo e adeguarsi ai tempi, con risultati che spesso dividono le persone. Un esempio è quello di L’Oreal, che ha eliminato alcune parole dalle confezioni dei propri prodotti destinati alla pelle, nel tentativo di non utilizzare parole che possono creare discriminazione.

Esprimere la propria personalità con la bellezza non significa smettere di curarsi, ma scegliere uno stile personale che doni autenticità. Si evitano gli standard e l’omologazione, e si cerca di allontanare forme di estetica che promuovono un apparire finto e non reale. In questo modo la bellezza stessa cambia la sua funzione, e diventa un mezzo per raggiungere l’empowerment.

Il valore alla base di questa rivoluzione è il sentirsi bene con se stessi. I concetti di bello o brutto sono abbandonati, o per meglio dire ne escono destrutturati. l’importante è saper scegliere qualcosa che ci rappresenti, senza dover per forza seguire mode o lo stile di coloro che sono intorno a noi. Anche il make-up perde il suo ruolo istituzionale, soprattutto all’interno del pubblico femminile, con la scelta di utilizzarlo o di non farlo.